Organizzare i contenuti di un blog, di una pagina Facebook o di un profilo Instagram senza un piano editoriale è come navigare senza bussola. I contenuti presenti online, su Google o nei social network, non sono infatti pubblicati a caso. Sapere cosa pubblicare, quando e con quale obiettivo consente non solo di risparmiare tempo, ma anche di ottenere risultati più concreti e misurabili. In questo articolo vedremo come costruire un piano editoriale efficace, con esempi pratici e strumenti utili, soffermandoci in particolare su come utilizzare Excel per gestire blog, Instagram e Facebook, senza trascurare altri tool pensati per semplificare la vita a chi lavora con i contenuti.
Indice
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Cos’è un piano editoriale?
Un piano editoriale, noto anche come Ped, è un documento di pianificazione, creato con qualsiasi supporto anche a penna se necessario, che ha una funzione ben precisa in ambito editoriale: definisce come e quando pubblicare contenuti su diverse piattaforme online, come siti web, blog e social media.
Molti pensano che il piano editoriale sia semplicemente un calendario dove appuntare date e titoli, ma in realtà è molto di più: è una strategia editoriale. Tale documento strategico nasce dall’analisi degli obiettivi di comunicazione e delle caratteristiche del pubblico di riferimento.
Prendiamo ad esempio un sito web dedicato al benessere delle persone: se un copywriter scriverà un contenuto utilizzando un determinato tone of voice e strutturato secondo logiche che dominano i motori di ricerca (come insegniamo nel nostro corso online), il responsabile editoriale (generalmente un caporedattore o un web editor) è colui che studia il sito, i competitor, i topic, le parole chiave, gli interessi e il target e prima pensa a una strategia editoriale, poi passa alla pianificazione editoriale su un documento e infine assegna i contenuti da scrivere. Insomma, il core business del piano editoriale è appunto sapere da qui a uno o più mesi quanti e quali contenuti mandare in pubblicazione per raggiungere determinati obiettivi.
Serve per organizzare i contenuti in base alla stagionalità, ai trend di settore e agli obiettivi aziendali, mantenendo costante la qualità e la coerenza dei messaggi trasmessi. Un buon piano editoriale permette di evitare i vuoti comunicativi, di presidiare i momenti importanti per il proprio settore e di integrare con criterio le attività organiche e promozionali. È, a tutti gli effetti, la bussola che orienta la comunicazione digitale e consente di non perdere mai di vista il percorso prefissato.
A cosa serve la pianificazione editoriale
Un piano editoriale non è semplicemente un calendario di pubblicazione, ma uno strumento di gestione strategica dei contenuti. Serve innanzitutto a definire con chiarezza gli obiettivi di comunicazione: ogni contenuto, infatti, dovrebbe avere una funzione precisa, che sia informare, intrattenere, coinvolgere, promuovere un prodotto o raccontare la filosofia di un brand. La pianificazione permette di distribuire questi obiettivi nel tempo, evitando di concentrarli tutti in un unico periodo o di lasciare zone d’ombra nella comunicazione.
In sostanza, il PED piano editoriale ti permette di:
- definire gli obiettivi dei contenuti;
- pianificare i temi in base alla stagionalità o agli eventi;
- mantenere coerenza nel tono di voce e nella frequenza;
- ottimizzare il tempo e il lavoro di squadra;
- analizzare i risultati e migliorare di conseguenza.
Dunque, un altro aspetto fondamentale riguarda la capacità di garantire coerenza nel tono di voce e nella frequenza di pubblicazione. Una comunicazione efficace, infatti, non si basa solo su ciò che si dice, ma anche su come e quando lo si dice.
Pianificare aiuta poi a rispettare ritmi costanti, a presidiare le date significative e a costruire un’identità riconoscibile nel tempo. Inoltre, consente di ottimizzare il lavoro, soprattutto se si opera in squadra: sapere con anticipo cosa produrre e quando pubblicarlo riduce gli imprevisti e migliora la qualità del lavoro finale. Infine, un piano editoriale permette di monitorare i risultati in modo più strutturato, confrontando ciò che era previsto con ciò che è stato realmente pubblicato e analizzandone le performance.
Tipologie di piani editoriali
Esistono diverse tipologie di piani editoriali, a seconda dei canali e degli obiettivi a cui sono destinati. Ogni tipologia ha le sue peculiarità, ma tutte condividono la necessità di costruire una visione d’insieme, che permetta di coordinare in modo armonico i diversi contenuti.
Piano editoriale blog
Il piano editoriale per un blog, ad esempio, prevede la programmazione di articoli di approfondimento, guide o interviste, spesso ottimizzati per i motori di ricerca. È pensato per posizionarsi su determinate keyword e intercettare ricerche specifiche, con un’attenzione particolare alla qualità dei contenuti e alla loro periodicità. Ma diciamo che se ci addentriamo del mondo query e keyword, stiamo parlando di piano editoriale SEO.
Piano editoriale SEO
Il piano editoriale SEO, invece, nasce da un’analisi dettagliata delle query di ricerca e delle opportunità di posizionamento. Ogni contenuto viene progettato non solo in base alla rilevanza per il pubblico, ma anche per le sue potenzialità di visibilità organica. Include quindi la scelta di keyword strategiche, la definizione dei topic più cercati e la calendarizzazione dei contenuti in modo da coprire i momenti più favorevoli per ciascun argomento.
Piano editoriale social
Il piano editoriale social, invece, serve a programmare i contenuti su piattaforme come Facebook, Instagram, LinkedIn o TikTok, tenendo conto delle specificità di ciascun canale e della necessità di alternare formati e linguaggi per stimolare l’interazione.
Il piano editoriale social si basa su una logica differente, più dinamica e veloce. Deve tenere conto del linguaggio e dei tempi di ogni piattaforma, alternando formati e tipologie di contenuto: dalle immagini alle storie, dai video ai caroselli, dalle dirette ai post di engagement. In questo caso è importante saper equilibrare i contenuti di intrattenimento con quelli informativi e promozionali, mantenendo una narrazione coerente e facilmente riconoscibile.
Come definire un piano editoriale
Prima di costruire materialmente un piano editoriale, è indispensabile avere ben chiari alcuni elementi di base. In primo luogo, bisogna stabilire quali sono gli obiettivi del piano editoriale e della propria comunicazione: si vuole aumentare la visibilità del brand, generare nuovi contatti, fidelizzare una community, lanciare un prodotto o raccontare il dietro le quinte di un progetto? Ogni obiettivo influenza direttamente la tipologia di contenuti da produrre, i canali da utilizzare e la frequenza di pubblicazione.
Allo stesso tempo è fondamentale conoscere il pubblico a cui ci si rivolge: comprenderne gli interessi, le abitudini di consumo digitale, i linguaggi che preferisce, gli orari in cui è più attivo e i contenuti che rispondono davvero alle sue esigenze.
Anche la scelta dei canali è determinante, perché ogni piattaforma ha logiche, modalità e tempi di fruizione differenti. Un blog richiede articoli più lunghi e curati, ottimizzati in ottica SEO, mentre Instagram premia l’immediatezza visiva e i testi brevi. Facebook funziona bene con post discorsivi e contenuti capaci di stimolare interazione. Per questo motivo, il piano editoriale deve essere pensato in modo modulare e flessibile, prevedendo che una stessa idea possa essere declinata in formati diversi e adattata a ogni contesto.
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I migliori tool per creare un PED
Per gestire e organizzare un piano editoriale in modo efficace, oggi esistono diversi strumenti che permettono di facilitare il lavoro e ottimizzare i tempi.
Excel rimane la soluzione più utilizzata. Semplice e personalizzabile, ideale soprattutto per chi desidera avere un controllo completo sulla struttura e sui contenuti. In alternativa, piattaforme come Trello o Notion offrono sistemi più visivi e collaborativi, con bacheche e schede che permettono di assegnare task, caricare file e monitorare lo stato di avanzamento dei contenuti.
Chi lavora sui social può affidarsi a tool di programmazione come Meta Business Suite, Later o Hootsuite, che permettono di calendarizzare i post e avere una panoramica dei contenuti in uscita.
Come fare un piano editoriale
Prova a immaginare: tu gestisci una redazione e dopo sei mesi di lavorazione su un progetto, il cliente ti fa presente che manca un contenuto contenente un link promozionale. Grazie a un Ped aggiornato puoi risalire alla data di assegnazione e al copywriter che lo aveva in carico e a keyword, link e titolo eventualmente per metterlo subito in scrittura. Diversamente, se invece è stato scritto puoi controllare se non è stato caricato sul sito; oppure, per qualche ragione, è rimasto in bozza. E via dicendo. Insomma, il piano editoriale è F-O-N-D-A-M-E-N-T-A-L-E per un lavoro professionale, come spieghiamo nel nostro corso di web editor.
Ma come si fa nel concreto un piano editoriale?
Realizzare un piano editoriale su Excel è semplice, lo abbiamo detto, ma richiede ordine e metodo. Una struttura come questa ti permette di avere sempre sotto controllo cosa è stato pubblicato, cosa è in preparazione e cosa è ancora da progettare. Inoltre, consente di monitorare il rispetto delle scadenze e di bilanciare i contenuti in base agli obiettivi prefissati.
Per costruire un piano editoriale concreto è utile partire da una tabella, creata su Excel o Google Sheets, che riporti le informazioni essenziali: la data di pubblicazione, il canale su cui il contenuto verrà pubblicato, il titolo provvisorio, il tipo di formato (articolo, post, video, reel, stories), eventuali keyword da inserire, lo stato di lavorazione e, se necessario, i link agli asset grafici o ai file di testo.
Nel caso di piano editoriale social, è utile prevedere anche una colonna dedicata al copy e una ai tag o hashtag da utilizzare, mentre per piani editoriali blog è importante annotare il numero di battute o parole e gli eventuali collegamenti interni da inserire. Non solo, ma di inserire keyword, titolo h1 e url: questo perché – diciamo in qualsiasi pubblicazione online – ma quantomai nella SEO è fondamentale non creare contenuti duplicati con url doppie o contenuti basati sulle stesse keyword, per evitare la cannibalizzazione.
Vediamo qui di seguito un esempio concreto e grafico sulla costruzione del template.
Come creare template per piano editoriale
Per facilitare il lavoro quotidiano, è utile costruire un template, ovvero un modello preimpostato da riutilizzare e aggiornare di mese in mese, di anno in anno, di progetto in progetto. Un template ben strutturato aiuta a mantenere ordine, velocizza la pianificazione e riduce il rischio di dimenticare contenuti importanti o scadenze strategiche. Per un piano editoriale blog o un piano editoriale Instagram template efficiente e graficamente gradevole è fondamentale per gestire il lavoro di pubblicazione.
Vediamo in tabella un template piano editoriale esempio rapido, così, a colpo d’occhio, per darti un’idea di come si struttura un Ped.
Data pubblicazione | Titolo provvisorio | Formato | Keyword principali | Stato | Link asset / file |
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20/06/2032 | Guida SEO per principianti | Articolo | SEO, Google ranking | Pubblicato | link-al-documento-testuale |
22/06/2032 | Foto backstage evento | Post IG | – | Programmato | link-immagine |
24/06/2032 | Video presentazione prodotto | Reel IG | lancio prodotto | In lavorazione | link-video |
26/06/2032 | Promo sconto weekend | Post FB | offerte estate | Da assegnare | link-grafica-promozione |
Questa impostazione consente di avere una panoramica immediata e ordinata delle attività previste, facilitando sia la programmazione anticipata sia il monitoraggio di ciò che è stato effettivamente pubblicato.
Un buon template per piano editoriale dovrebbe prevedere colonne dedicate a data, canale, titolo provvisorio, tipologia di contenuto, stato di lavorazione e note. Ma soprattutto, buon template di piano editoriale deve risultare ricco, ma anche intuitivo e facilmente aggiornabile da chiunque vi collabori (non solo da te).
Si può in questo senso arricchire il template con colori che identifichino lo stato dei contenuti (ad esempio, in lavorazione, approvato, pubblicato), o con simboli che indichino i contenuti a pagamento o le collaborazioni. E in base al tipo di progetto – social, SEO, Ads – può essere altresì arricchito da ulteriori sezioni utili per indicare obiettivi specifici del contenuto, hashtag, keyword SEO e KPI da monitorare.
Ma addentriamoci nel vivo del tema con degli esempi specifici, caso per caso.
Esempi di piano editoriale blog SEO
Un piano editoriale per un blog ottimizzato in ottica SEO prevede la pianificazione editoriale di articoli che rispondano alle esigenze di ricerca degli utenti. Ogni articolo viene associato a una keyword principale e a eventuali keyword correlate, con una stima del volume di ricerca e della difficoltà di posizionamento. Il calendario editoriale tiene conto delle stagionalità, dei trend del settore e delle priorità aziendali, distribuendo i contenuti in modo strategico nel tempo. Può includere guide, approfondimenti, case study, interviste e articoli di attualità, tutti pensati per intercettare ricerche specifiche e portare traffico qualificato al sito.
In alcuni casi, specie se il web editor è anche un Seo specialist, è utile prevedere anche uno spazio per annotare i risultati raggiunti a distanza di 30, 60 e 90 giorni dalla pubblicazione, così da valutare l’efficacia della strategia e apportare eventuali modifiche.
Ecco un piccolo esempio.
Data pubblicazione | Titolo H1 | Keyword principale | URL finale | Copy (brief) | Link promo / risorsa | Stato |
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25/06/2054 | Come fare un piano editoriale SEO | piano editoriale SEO | /come-fare-piano-editoriale-seo | Guida pratica su PED per blog e social | /scarica-template | Pubblicato |
28/06/2054 | SEO per e-commerce: consigli utili | SEO e-commerce | /seo-per-ecommerce | Articolo con best practice per shop online | /promo-seo-tool | Programmato |
02/07/2054 | Cos’è la SEO e come funziona | cos’è la SEO | /cos-e-la-seo | Articolo introduttivo per principianti | – | In lavorazione |
05/07/2054 | Guida ai backlink efficaci | backlink SEO | /guida-backlink-seo | Spiegazione pratica + strumenti utili | /ebook-backlink | Da assegnare |
Esempio piano editoriale Instagram
Un piano editoriale per Instagram deve prevedere una combinazione di contenuti visivi accattivanti e testi brevi ma efficaci. Può alternare post di immagine, caroselli informativi, reel, storie e dirette, distribuiti in base ai momenti migliori per raggiungere il proprio pubblico. Ogni contenuto dovrebbe essere pensato per stimolare interazione, valorizzare il brand o raccontare momenti dietro le quinte. È utile programmare rubriche ricorrenti, campagne tematiche e collaborazioni, mantenendo sempre una coerenza di stile, colori e tono di voce.
Per Instagram, il piano editoriale deve tener conto della natura visuale della piattaforma e della velocità di fruizione dei contenuti. È utile programmare in anticipo post statici, caroselli, reel e stories, decidendo per ciascuno il tema, il tono e l’obiettivo (interazione, informazione, branding, promozione).
Nel file Excel o nel tool dedicato, si possono inserire la data di pubblicazione, il formato, il concept creativo, il copy di accompagnamento e gli hashtag. È consigliabile distribuire in modo equilibrato i diversi tipi di contenuti durante il mese per mantenere alta l’attenzione del pubblico e stimolare la varietà di interazioni.
Data pubblicazione | Formato | Copy (brief) | Obiettivo | Immagine / Video | CTA | Stato |
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21/06/2045 | Post | “Sai cos’è un piano editoriale? Ecco perché ti serve ora.” | Curiosità + Interazione | immagine-piano-editoriale.jpg | “Scrivilo nei commenti” | Pubblicato |
23/06/2045 | Reel | “5 errori che rovineranno i tuoi post IG” | Indignazione + Engagement | video-errori-reel.mp4 | “Salva questo video” | Programmato |
25/06/2045 | Stories | “Scarica gratis il nostro template PED” | Lead generation | grafica-template-stories.png | “Swipe up per scaricare” | In lavorazione |
27/06/2045 | Carousel | “Come programmare i tuoi post settimanali” | Approfondimento | 5-slide-programmazione.jpg | “Condividilo nelle storie” | Da assegnare |
Esempio piano editoriale Facebook
Su Facebook, un buon piano editoriale alterna contenuti discorsivi, immagini, video brevi e post di link, sempre con l’obiettivo di favorire il dialogo e la condivisione. Infatti, a differenza di Instagram, su Facebook funzionano bene anche i contenuti più discorsivi e quelli capaci di stimolare il dibattito attraverso domande o opinioni.
La programmazione deve tenere conto degli orari di maggior attività degli utenti e della possibilità di coinvolgerli attraverso domande, sondaggi e iniziative a premi. I contenuti possono spaziare da aggiornamenti aziendali a rubriche settimanali, da video dietro le quinte a contenuti informativi legati all’attualità del settore.
Anche per Facebook è opportuno pianificare i contenuti suddividendoli tra post testuali, immagini, video brevi e link ad articoli o landing page. Il piano editoriale dovrà prevedere la data e l’orario di pubblicazione, il copy, il visual di accompagnamento e l’obiettivo specifico del post. È utile annotare nel piano anche i contenuti promossi a pagamento e le campagne attive, per avere una visione completa di tutte le attività in corso.
Data pubblicazione | Formato | Copy (brief) | Obiettivo | Tono | Link esterno / risorsa | CTA | Stato |
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22/06/2025 | Post link | “Hai già un piano editoriale? Scarica il nostro modello gratuito.” | Lead generation | Informativo | /scarica-template-ped | “Clicca e scarica gratis” | Programmato |
24/06/2025 | Post immagine | “Post a caso = risultati a caso. Ecco come evitarlo 👇” | Indignazione + Interesse | Coinvolgente | – | “Scrivici nei commenti” | In lavorazione |
26/06/2025 | Video | “1 minuto per spiegarti cos’è un piano editoriale (con esempi reali)” | Approfondimento | Amichevole | – | “Condividi se ti è utile” | Da creare |
28/06/2025 | Post testo | “Qual è il tuo strumento preferito per pianificare i contenuti?” | Interazione | Conversazionale | – | “Commenta qui sotto” | Online |
Modello piano editoriale download
Per chi desidera partire subito con uno strumento operativo, è possibile scaricare un modello di piano editoriale in formato Excel o Google Sheets. Il template comprende tutte le colonne necessarie per organizzare blog e social, con esempi precompilati e suggerimenti per personalizzare il file in base ai propri obiettivi.
Avere un modello già pronto consente di risparmiare tempo, evitare dimenticanze e avviare immediatamente una programmazione efficace, che può essere poi adattata di mese in mese in base ai risultati ottenuti.
MODELLO PIANO EDITORIALE EXCEL DOWNLOAD QUI
Questi modelli permettono di personalizzare le colonne in base ai propri canali e obiettivi, offrendo una base di lavoro già strutturata che può essere adattata alle esigenze di ogni progetto. Come puoi vedere dal template, ci sono tre fogli: uno per blog, uno per IG uno per FB. Puoi sbizzarrirti con i colori e associare un colore a una funzione, a una tipologia di post o comunque dargli un significato condivisibile anche con altre persone del tuo team. I modelli più completi includono anche grafici di monitoraggio, sezioni per l’inserimento dei risultati ottenuti e spazi dedicati alla raccolta di idee per i contenuti futuri.