Cos’è il Fatal Flaw: significato ed esempi

fatal flaw

Cosa significa fatal flaw, come identificarla e perché è cruciale per la creazione di un personaggio e la sua evoluzione nel racconto

Hai mai scritto una storia e sentito che, nonostante il conflitto e la tensione narrativa, i tuoi personaggi risultano ancora poco coinvolgenti? Forse manca quel tocco umano capace di rendere le loro vicende autentiche e universali. Il segreto per creare protagonisti memorabili sta nel loro “fatal flaw”, ovvero il difetto fatale che li spinge a resistere al cambiamento e che definisce il loro percorso di crescita.

In questo articolo esploreremo il concetto di fatal flaw e il suo ruolo essenziale nella costruzione di personaggi tridimensionali. Scopriremo come questo elemento non solo arricchisca la narrazione, ma renda anche più coinvolgente il viaggio interiore dei protagonisti, permettendo ai lettori di immedesimarsi nelle loro sfide e trasformazioni. Se vuoi dare spessore ai tuoi personaggi e rendere la tua storia indimenticabile, continua a leggere.


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Cos’è il fatal flaw: significato e definizione

Il fatal flaw, o difetto fatale, è una debolezza intrinseca di un personaggio che lo porta a compiere errori, prendere decisioni sbagliate e affrontare conflitti interiori. Questo difetto può essere un tratto caratteriale, una convinzione limitante o una paura irrazionale che impedisce al protagonista di raggiungere i suoi obiettivi o di crescere come individuo.

A differenza di un semplice difetto, il fatal flaw è profondamente radicato nella psicologia del personaggio e spesso rappresenta il principale ostacolo alla sua evoluzione. È ciò che rende il viaggio dell’eroe più coinvolgente e credibile, poiché crea tensione e porta a momenti di crisi e trasformazione.

Nel contesto narrativo, il fatal flaw è strettamente legato all’arco di sviluppo del personaggio: per superare le difficoltà e ottenere ciò che desidera, il protagonista deve riconoscere e affrontare questa debolezza. In alcuni casi, però, il personaggio fallisce nel superare il suo difetto, portando a una conclusione tragica. Un esempio odierno potrebbe essere l’ossessione per il potere di Walter White, nella serie Breaking Bad, dove perde se stesso nella sua sete di controllo. Ma agli esempi ci arriviamo a breve, capiamo prima da dove viene questa “ferita” e a cosa serve nel racconto.

Il fatal flaw nella Poetica di Aristotele

Nella Poetica, Aristotele analizza la tragedia greca e introduce il concetto di hamartia (ἁμαρτία), termine che spesso viene associato al fatal flaw. Secondo Aristotele, l’hamartia è l’errore o il difetto fatale del protagonista che porta alla sua rovina.

L’hamartia non è necessariamente un vizio morale o un tratto malvagio del personaggio, ma può essere un errore di giudizio, una debolezza umana o un eccesso di una qualità altrimenti positiva (come l’ambizione o l’orgoglio). Questo errore scatena la catastrofe, ovvero il momento culminante della tragedia, e porta alla peripezia (capovolgimento della fortuna) e alla catarsi (purificazione emotiva dello spettatore).

Uno degli esempi più celebri di hamartia è Edipo Re di Sofocle: Edipo è un uomo intelligente e determinato, ma il suo desiderio di conoscere la verità lo conduce involontariamente alla scoperta della sua tragica colpa (aver ucciso il padre e sposato la madre). Il suo fatal flaw è la sua ostinazione nel cercare risposte, che lo porta alla rovina.

Questa idea aristotelica influenzerà profondamente la letteratura occidentale, evolvendosi nel concetto moderno di fatal flaw, presente nei romanzi, nei film e nelle serie tv.

A cosa serve il fatal flaw

Il fatal flaw è un elemento narrativo fondamentale che contribuisce a rendere un personaggio più realistico, complesso e coinvolgente. Diciamo che il fatal flaw non è solo un tratto negativo, ma un motore narrativo potente che rende una storia più avvincente, emotiva e significativa. Esso ha diverse funzioni chiave all’interno di una storia, ovvero:

  • 1. Creare conflitto e tensione
    Il fatal flaw genera ostacoli interni al protagonista, rendendo la sua lotta più interessante e sfidante. Un eroe perfetto sarebbe noioso, mentre un personaggio con debolezze deve affrontare le conseguenze delle proprie azioni, creando tensione narrativa.
  • 2. Guidare l’arco di trasformazione del personaggio
    Le migliori storie mostrano la crescita o la caduta di un personaggio. Il fatal flaw può essere qualcosa che il protagonista impara a superare (e quindi si evolve) o un difetto che lo porta alla rovina (tragedia).
  • 3. Dare profondità e realismo ai personaggi
    Un personaggio con un fatal flaw è più umano, perché riflette le debolezze e le contraddizioni che esistono nella vita reale. Questo permette ai lettori di identificarsi con lui, anche quando sbaglia.
  • 4. Rendere più forte il tema della storia
    Spesso, il fatal flaw è legato al tema centrale del racconto. Se la storia parla di potere e corruzione, il protagonista potrebbe avere un’ambizione sfrenata che lo distrugge. Se il tema è l’amore e il sacrificio, il difetto potrebbe essere l’incapacità di fidarsi degli altri.

Esempi di fatal flaw

La fatal flaw di Achille

Achille è uno dei più celebri esempi di fatal flaw nella mitologia greca. Il suo tallone è il punto vulnerabile che porta alla sua morte, ma il vero difetto fatale è l’orgoglio smisurato e l’ira inarrestabile. La sua rabbia per la perdita di Briseide e la vendetta per la morte di Patroclo lo conducono a un ciclo di distruzione che culmina con la sua fine predestinata.

Amleto e la sua ferita

Amleto, protagonista della tragedia di Shakespeare, è tormentato dal dubbio e dall’incapacità di agire. Il suo fatal flaw è l’indecisione, che lo porta a riflettere e procrastinare invece di vendicare l’omicidio del padre. Questo porta alla sua rovina e a quella di chi lo circonda. La sua lotta interiore è riassunta nella famosa frase: “Thus conscience does make cowards of us all” (Atto III, Scena I).

Fatal flaw in Anna Karenina

Nel romanzo Anna Karenina di Lev Tolstoj, il fatal flaw di Anna è la sua passione travolgente e il desiderio di sfuggire alla sua vita convenzionale. La sua relazione con Vronskij, seppur basata su un amore ardente, la porta a una distruzione totale, isolandola dai suoi cari e dalla società. La sua incapacità di affrontare le conseguenze delle proprie scelte porta alla tragedia finale, mostrando come il cuore umano, quando non controllato, può essere la causa di rovina.

La ferita di Sherlock Holmes

Sherlock Holmes è un genio della deduzione, ma il suo fatal flaw è l’arroganza intellettuale. La sua convinzione di essere sempre nel giusto lo rende cieco di fronte a certe emozioni umane e lo spinge a rischiare la vita in situazioni estreme. Questo difetto lo porta spesso a sottovalutare i suoi avversari, come nel caso del Professor Moriarty.

Il Grande Gatsby

In Il Grande Gatsby di F. Scott Fitzgerald, Jay Gatsby possiede il fatal flaw della sua illusione del passato. La sua ossessione per Daisy Buchanan lo spinge a vivere per un sogno irrealizzabile, tentando di ricostruire un amore che appartiene ormai al passato. Il suo desiderio di riscrivere la storia e la sua costante ricerca di un’idea idealizzata della felicità lo conducono alla sua rovina, simbolizzando la disillusione dell’American Dream.

Requiem for a Dream

Nel film Requiem for a Dream diretto da Darren Aronofsky, i personaggi principali soffrono di vari tipi di fatal flaw legati alla dipendenza. Sara Goldfarb, in particolare, è consumata dalla sua ossessione per diventare una star della televisione e dal desiderio di apparire più giovane. La sua ricerca della perfezione fisica e del successo la porta a una spirale di autodistruzione. Questo film esplora come le illusioni e i desideri irrealistici, quando non bilanciati dalla realtà, possono essere il punto di rottura della psiche umana.

Moby Dick

Nel romanzo Moby Dick di Herman Melville, il fatal flaw del Capitano Achab è l’ossessione. Il suo desiderio di vendetta contro la balena bianca lo consuma completamente, portandolo a ignorare ogni avvertimento e a sacrificare la sua nave e il suo equipaggio in una missione autodistruttiva. La sua ossessione cieca lo condanna, rendendolo il perfetto esempio di un protagonista tragico divorato dal proprio difetto fatale.

Il Cavaliere Oscuro

Nel film Il Cavaliere Oscuro, il fatal flaw di Harvey Dent è la sua incrollabile fede nella giustizia. Inizialmente simbolo della legalità e dell’integrità morale di Gotham, dopo la morte di Rachel e il suo incidente, Dent si trasforma in Due Facce. La sua incapacità di accettare l’ingiustizia e il caso come parte della vita lo porta alla rovina, trasformandolo da eroe a villain. La sua tragica caduta è il fulcro della filosofia del Joker: anche il più puro può corrompersi con la giusta spinta.

Come trovare il fatal flaw?

Individuare il fatal flaw di un personaggio è un processo che richiede introspezione e coerenza narrativa. Ecco alcuni passaggi per definirlo in modo efficace:

Analizza il tema della storia

Il fatal flaw è spesso legato al messaggio centrale del racconto. Chiediti:

  • Qual è il conflitto principale della storia?
  • Quale trasformazione deve affrontare il protagonista?
  • Quale debolezza potrebbe ostacolarlo nel suo viaggio?

Ad esempio, se il tema della storia è “l’importanza della fiducia”, il protagonista potrebbe avere come fatal flaw la diffidenza estrema.

Considera il background del personaggio

Un fatal flaw efficace ha radici nella storia personale del personaggio. Chiediti:

  • Quali traumi o esperienze hanno formato la sua visione del mondo?
  • Quali sono i suoi valori e le sue paure più profonde?
  • Quali convinzioni lo limitano nel prendere le giuste decisioni?

Se un personaggio ha perso un genitore da piccolo, potrebbe sviluppare un attaccamento ossessivo alle persone care (gelosia, paura dell’abbandono).

Mettilo in contrasto con i suoi obiettivi

Il fatal flaw deve entrare in conflitto con il desiderio del personaggio, impedendogli di raggiungere il suo obiettivo. Domandati:

  • Qual è il suo più grande desiderio?
  • In che modo il suo difetto lo porta a fare scelte sbagliate?

Ad esempio, un eroe che vuole proteggere la sua famiglia potrebbe avere un eccessivo senso di controllo che, invece di aiutarlo, lo allontana da chi ama.

Assicurati che sia interno e non solo esterno

Il fatal flaw non deve essere un semplice ostacolo esterno, ma qualcosa che nasce dentro il personaggio. Non è “un nemico potente”, ma piuttosto la sua incapacità di affrontare il nemico in modo efficace.

Chiediti come può evolversi

  • Il personaggio supererà il suo fatal flaw e crescerà? (Arco positivo)
  • Oppure ne sarà sopraffatto e fallirà? (Arco negativo/tragedia)
  • O resterà lo stesso, ma il mondo attorno a lui cambierà? (Arco piatto)

Scegliere il tipo di arco narrativo aiuta a rendere il difetto coerente con il finale della storia.

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